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Oggi l’abbraccio con Ratzinger

sabato 22 novembre 2008

Un'impresa storica l'esodo dalla vallata metelliana e dalla Costiera amalfitana per trovarsi, stamattina in Vaticano, all'appuntamento di mezzogiorno, nella sala Paolo VI, con Papa Benedetto XVI. Alle prime luci dell'alba si sono messi in moto circa 90 pullman da tutti i 14 Comuni dell'Arcidiocesi e qualche centinaio di auto. In tutto si calcolano circa 6000 presenze.

Solo nella valle metelliana sono stati organizzati 55 autobus e si prevedono oltre 3000 partenze con in testa il sindaco Luigi Gravagnuolo, che ha ringraziato l'arcivescovo Soricelli per la «lodevole inziativa e per come è stato organizzato l'evento». Il primo cittadino coglierà l'occasione anche per rinnovare al Santo Padre l'invito a visitare la città in occasione delle celebrazioni del millenario dell'abbazia benedettina della SS. Trinità, che si terranno nel 2011. Al Pontefice donerà una ceramica artistica dipinta con il simbolo del Millennio ed una pergamena con una scritta in latino. Ad accompagnare monsignor Orazio Soricelli una carovana formata da centinaia di associazioni, migliaia di fedeli provenienti da tutte le parrocchie, il prefetto, il questore, i sindaci con i gonfaloni, i comandanti delle varie armi; una mega operazione coordinata dal responsabile dell'Ufficio Pellegrinaggi dell'arcidiocesi, don Beniamino D'Arco, coadiuvato da Anna Rispoli e Alfredo Bisogno.

Non mancheranno le scuole dell'Opera Pia Di Mauro, l’istituto del Rosario, la scuola dell’infanzia di S. Lucia, la scuola media di Agerola e l’Istituto Turistico di Amalfi con insegnati, studenti e genitori, Inoltre, hanno organizzato pullman anche la Nostra Famiglia e l'Unitalsi con adulti e diversamente abili ed il convento di San Francesco. Entusiasta don Beniamino. «Un ringraziamento a quanti si sono adoperati per l'organizzazione ed in particolare al grande lavoro dei parroci e religiosi che con il loro entusiasmo hanno saputo coinvolgere tanti fedeli. Un tale esodo fa ben sperare per le prossime celebrazioni millenarie e l'auspicata venuta nella nostra città del Santo Padre. In ogni caso conferma la vocazione di Cava, città aperta e sensibile allo spirito religioso».
Fonte: Il Mattino