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La Diocesi   

 

 

La storia della Diocesi si confonde con la storia dell’Abbazia, poiché ben presto le concessioni della S. Sede sottrassero le dipendenze del monastero, considerate un tutt’uno con la badia-madre, dalla giurisdizione e dall’influenza dei vescovi. La prima concessione in tal senso fu accordata da Gregorio VII nel 1073 e fu confermata più volte dai successori. 
Nel 1394 la Badia fu elevata a sede vescovile da Bonifacio IX e fu retta da abati-vescovi. In seguito, dal 1431 al 1497, secondo la prassi del tempo, fu data in commenda a Cardinali commendatari, l’ultimo dei quali, Oliviero Carafa, nel 1497 la aggregò alla Congregazione di Santa Giustina di Padova. A seguito delle insistenze dei cavesi, il papa Leone X nel 1513 staccò il territorio di Cava dall’Abbazia per erigere una diocesi a sé.

Da allora il territorio più esteso della diocesi abbaziale rimase nel Cilento, la parte meridionale della provincia di Salerno.

Nel 1972 le ventuno parrocchie site nella provincia di Salerno e l’unica in provincia di Potenza furono affidate in amministrazione apostolica ai Vescovi vicini.

Nel 1979 la S. Sede ha sancito il distacco di tutte le antiche parrocchie ad ha costituito un nuovo territorio con tre parrocchie staccate dalla diocesi di Cava che si sono oggi aggiunte a quella supersite incorporata alla cattedrale. Così costituita l'Abbazia Territoriale aveva una superficie di circa 10 chilometri quadrati ed una popolazione di circa 7000 abitanti distribuiti nelle quattro parrocchie di S.Alferio nella Cattedrale, S. Maria Maggiore in Corpo di Cava, S. Cesareo di Cava de’ Tirreni e SS. Pietro e Paolo in Dragonea di Vietri sul Mare. Il territorio dell’Abbazia comprendeva anche il Santuario dell'Avvocatella in S. Cesareo e quello di San Vincenzo Ferreri in Dragonea.

Il 19 gennaio 2013, celebrato il Millennio di fondazione dell'Abbazia, la S. Sede, seguendo una linea emersa già nel Concilio Vaticano II, ha nuovamente modificato il territorio di giurisdizione facendolo coincidere con le mura perimetrali della medesima Abbazia. Così le tre Parrocchie e i due Santuari sopra menzionati sono tornati nella giurisdizione dell'Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.

 

Rimane alla comunità monastica, per antica tradizione e con il consenso degli Arcivescovi di Amalfi-Cava de' Tirreni, anche la cura del Santuario della Madonna Avvocata sopra Maiori (1000 metri sul mare) che è anche di proprietà della Badia.