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IL MUSEO


La splendida sala del sec. XIII adibita a museo è una scoperta avvenuta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nascosta da soprastrutture, era assolutamente invisibile. Un saggio fortuito rivelò l’esistenza di un capitello sulle pareti e successivamente delle colonne e di tutta la struttura della sala.

La volta è stata rifatta perché irreparabilmente lesionata; le finestre originali non si sono potute ricostruire perché mancavano gli elementi, ma tutto il resto conserva la sua originalità. Era parte di un palazzo, distinto dal monastero ed adibito a foresteria. Un’ altra sala dello stesso palazzo di dimensioni uguali e adiacente alla prima dalla parte occidentale, crollò all’inizio del 900, ma al piano terra rimane ancora l’immenso salone su cui le sue sale erano edificate. Il merito del ripristino della sala spetta in egual misura all’abate del tempo Mons  Mauro De Caro e al prof Bruno Molajoli, allora sopraintendente alle gallerie della Campania. Sotto la guida di quest’ultimo l’architetto Ezio De Felice restaurò sapientemente la sala ed il prof. Ferdinando Bologna eseguì da par suo l’ordinamento del museo. Vi è raccolta ed esposta una buona parte delle opere d’arte posseduta dalla badia.

 

 

  MUSEO

  •  BENEDETTO DI BARI PRESENTA IL DE SEPRIM SIGILLIS ALL'ABATE BALSAMO
  •  CROCEFISSO (SCUOLA SENESE)
  • -ANTIFONIANO-DI-TOMMASO DA NAPOLI
  • SPECULUM-HISTORIAE

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