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LA VITA CHE PULSA DA SEMPRE

 

La vita del monaco benedettino è stata ben sintetizzata nel motto “Ora et Labora”. Vivendo nel monastero di sua scelta per tutta la vita, come in famiglia, egli prega e lavora sotto lo sguardo di Dio.

La Badia per lui è la casa di Dio, perciò ne cura il decoro come se fosse una chiesa.

La sua ragione di essere è la ricerca di Dio, cioè un amore di Dio e dei fratelli sempre maggiore. Saranno poi le circostanze o le particolari attitudini ad indirizzare la sua attività in un senso o in un altro.

Punto fermo dell’attività del monastero resta sempre la celebrazione solenne della liturgia, con la quale intende rendere a Dio l’onore che gli è dovuto a nome di tutta la Chiesa.

A questa, come abbiamo già visto la badia di Cava nei secoli trascorsi aggiungeva un’attività molteplice a beneficio delle popolazioni che le erano affidate: attività caritative ed assistenziali, oltre che di governo e di difesa. Né erano trascurati gli studi e le provvidenziale trascrizione e conservazione dei codici.

Oggi le condizioni sono mutate. Al governo e alla difesa delle popolazioni provvede lo Stato; le attività caritative sono svolte da Congregazioni religiose moderne specializzate. La badia, quindi, ha indirizzato la sua attività sociale verso l’assistenza spirituale dei fedeli, ed in particolar modo, degli oblati, cioè di quei cristiani che, pur vivendo nel mondo, entrano a far parte della sua grande famiglia, assumendo obblighi particolari.

Anche se in numero limitato, ammette fra le sue mura ospiti che vogliono trascorrere qualche giorno di raccoglimento e di preghiera. La badia ha in passato indirizzato la sua attività verso l’educazione e l’istruzione dei Giovani, attraverso l’istituzione di un collegio laicale. Favorisce, infine, gli studi, mettendo a disposizione i tesori del suo archivio e della sua biblioteca agli studiosi , che accorrono ivi da tutta Europa e dalle Americhe.

Il monaco poi che ha particolari attitudini trova nel monastero l’ambiente adatto allo sviluppo del suo talento, anche se modesto. C’è, quindi, il monaco professore, il monaco pittore, il monaco restauratore di codici e di manoscritti e anche il monaco che si occupa della cucina, degli animali e dell’orto. Tutti formano una sola famiglia, la famiglia di Dio, che è rappresentata da un padre, l’Abate.