Sacro Cuore di Gesù
Carissimi amici del sito web dell’Abbazia benedettina della Santissima Trinità. Chiedo scusa per aver rinnovato solo ora il testo della home page.
Colgo l’occasione della solennità del Sacro Cuore di Gesù per proporvi, con semplicità, la seguente riflessione che si situa a livello liturgico spirituale. Il Cuore di Gesù è il luogo ove Dio manifesta continuamente il suo amore per l’umanità. Quest’amore assume, per noi, in questa solennità, il volto del buon Pastore.
Vi è una corrispondenza fa la prima lettura e il Vangelo. Per bocca del profeta Ezechiele, Dio si presenta come il Pastore che va in cerca della pecora sperduta e ne prende cura, sé ferita: «Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura…io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare…andrò in cerca di quella perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata…le pascerò con giustizia»(Ezechiele 34, 11-16).
Nel Vangelo, Gesù usa la stessa immagine per dirci che lui è «il buon pastore… che lascia le novantanove pecore e va dietro a quella perduta finché non la ritrova…ritrovatala se la carica in spalla e la riconduce all’ovile»(Luca 15,3-7).

Nella preghiera colletta, abbiamo domandato al buon Dio: «nel cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi».Gesù è la rivelazione di Dio-amore. Infatti la prova più grande che Dio ci ama è che Cristo è morto per noi.
In questa festa desideriamo invocare e rinnovare alcuni impegni verso il Cuore di Gesù.
Anzitutto invocare il Cristo perché ci renda miti e umili di cuore come lui. Abiti in noi e ci renda membra vive della Chiesa o della comunità alla quale apparteniamo; affinché il cuore di Gesù orienti il corso della nostra storia e guidi il mondo nella via della pace. Illumini i potenti della terra, perché vincano le tentazioni del potere e cerchino il bene dell’umanità. Pregare affinché il Cuore di Gesù soccorra e consoli gli umili e gli afflitti. In secondo luogo – dicevo – vogliamo rinnovare alcuni impegni verso il Cuore di Gesù.
Primo: adorare, lodare, ringraziare il Cuore di Gesù per tutto quello che ha compiuto in noi, nella Chiesa, nella comunità, in tutta l’umanità. Secondo: meditare, con profonda fede e impegno, la bontà e la misericordia che Dio ha usato nei nostri confronti: «Dio ha dimostrato il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi»(Cfr. Romani 5, 5b-11). Terzo: alimentare sempre in noi l’aspirazione: di «camminare secondo il Cuore di Cristo; di vivere secondo il suo Cuore».
Nelle litanie del Sacro Cuore la Chiesa ci mette sulle labbra questa bella invocazione: «Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori: prega per noi!». L’augurio, per tutti, è affinchéGesù, siarealmenteil sovrano e il centro del nostro cuore.
Concludo con un episodio della vita di santa Caterina da Siena: un giorno, santa Caterina, disse al suo confessore: «Mi apparì il Signore, mi aprì il petto dalla parte sinistra, mi prese il cuore, e se ne andò». Chiese allora il confessore: «Sei rimasta senza cuore?». E Caterina: «Così è stato. Dopo tre giorni però, Gesù mi apparve e teneva tra le mani un cuore. Lo mise nel mio petto, premendo con dolcezza, come se lo spazio non bastasse. Figlia, mi aveva detto, ecco il mio cuore, col quale vivrai per sempre». E proprio perché il cuore di Cristo è nel cuore di Caterina: «Da questo ardore – afferma la santa – dentro di me nasce una forza di purezza e di umiltà tutta nuova, che mi pare di essere tornata bambina. E provo tanto amore per il prossimo, che con grande felicità del cuore e della mente vorrei morire per lui».
Gesù Cristo può far palpitare il suo cuore nel nostro cuore, affinché tutti noi, in un’infanzia ritrovata, possiamo gustare la beatitudine di chi vive e muore per amore. Vivere e morire per amore questa è la vocazione del cristiano.
✠P. Abate Michele Petruzzelli OSB
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